Automazione, trasparenza, engagement, employee retention: sono queste le principali direttive lungo le quali si stanno muovendo le direzioni HR delle aziende italiane e internazionali negli ultimi anni, puntando ad aumentare l’efficienza, a ridurre le tempistiche e a ottimizzare i risultati.

A partire dal 2018, però, il mondo delle Risorse Umane ha un nuovo conclamato protagonista. Non è un’assoluta novità, anzi, si tratta di un elemento che era avanzato serpeggiando già negli anni scorsi; ma se fino a qualche tempo fa adottare queste tecnologie poteva essere visto come un passo pionieristico, oggi le aziende che non compiono questo step possono invece essere considerate come arretrate.

Parliamo, ovviamente, dell’importanza cruciale che sta assumendo l’intelligenza artificiale nelle Risorse Umane. Ma vediamo in che modo l’AI viene impiegata negli uffici HR, e quali sono i vantaggi per le aziende che investono in queste tecnologie?

Risorse Umane e intelligenza artificiale

Per capire in quale modo l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del recruiting e della gestione risorse umane bisogna capire come le aziende stanno effettivamente impiegando questa tecnologia. Stando a un’indagine fatta dall’Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), il 58% dei manager delle risorse umane ha già introdotto dei sistemi digitalizzati e automatizzati per la ricerca e selezione del personale, tra cui anche i più avanzati software per la previsione del fabbisogno di personale.

Ma cosa significa tutto questo? Nello specifico, vuol dire che più del 60% degli intervistati ha utilizzato tali strumenti per condurre attività di pre-screening e per agevolare la selezione dei candidati, mentre il 45% li ha impiegati per analizzare in modo automatico i curricula alla ricerca dei migliori talenti. E non è tutto qui, in quanto il 27% degli HR manager va oltre, utilizzando algoritmi propri dell’intelligenza artificiale per effettuare delle analisi motivazionali sui candidati controllando in modo sistematico la loro web reputation.

Un quarto degli intervistati impiega questi strumenti per effettuare delle interviste virtuali ai candidati, mentre il 19% ha a propria disposizione dei software in grado di analizzare semanticamente i curricula ricevuti. Una fetta più sottile, infine, utilizza degli appositi programmi per esaminare i video dei candidati – come del resto fanno quelli della catena di Hotel Hilton, i quali proprio grazie all’analisi automatica dei video, esaminando intonazione, gesti e tono di voce, hanno ridotto i tempi necessari per la ricerca del candidato ideale da 42 a 5 giorni.

I vantaggi degli strumenti di AI per gli addetti HR

Gli impieghi dell’intelligenza artificiale nel mondo del recruiting sono dunque estremamente vari. Tutti insieme o in modo parziale, tali software e algoritmi possono portare a numerosi vantaggi.

Stando all’indagine Global recruiting trends di Linkedin, effettuata su 9 mila professionisti del settore Risorse Umane, il principale beneficio riconosciuto agli strumenti di intelligenza artificiale è la possibilità di risparmiare tempo: la pensa così il 67% degli intervistati.

Il 31% è inoltre convinto che l’impiego di questi algoritmi aiuti a individuare dei candidati migliori, mentre il 30% ha dichiarato che questi software consentono un significativo risparmio dal punto di vista economico.

Questo non vuol certamente dire che i software e gli strumenti di intelligenza artificiale a uso delle Risorse Umane finiranno per sostituirsi ai recruiter, anzi: tutti gli intervistati hanno risposto che l’AI non potrà mai sostituire l’uomo in questi processi. L’oggetto del lavoro, del resto, è pur sempre l’umano. Ma l’84% del campione è pienamente convinto che gli strumenti di intelligenza artificiale possano rendere più efficienti le attività degli addetti del settore.