Dopo l’entrata in vigore, nel 2015, dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica per gli scambi con la pubblica amministrazione e l’introduzione, a partire dal gennaio del 2019, delle fatture elettroniche obbligatorie tra privati, la Legge di Bilancio del 2018 prevede anche che, a partire dal 2019, tutti gli ordini di acquisto effettuati dalle aziende del Servizio Sanitario nazionale vengano non solo realizzati in formato elettronico, ma anche trasmessi attraverso il Nodo di Smistamento degli Ordini (NSO).

Si tratta di un particolare sistema digitale di trasmissione documenti integrato con la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici e con lo SDI – Sistema di interscambio, posto sotto la gestione Dipartimento della Ragioneria di Stato del Ministero dell’economia e delle finanze.

L’obiettivo che sta dietro alla creazione dell’NSO è chiaro: controllare con più attenzione le spese pubbliche, a partire proprio da quelle del Sistema Sanitario Nazionale. L’arrivo di questo nuovo obbligo per tutte le imprese che operano nel settore sanitario con aziende pubbliche comporta l’introduzione di un altro nuovo elemento innovativo, ovvero il codice PEPPOL. Ma andiamo con ordine.

NSO: come funziona

Saranno diversi i messaggi gestiti dall’NSO. Si parla infatti degli ordini con o senza risposta, degli ordini pre-concordati, delle risposte agli ordini, delle conferme agli ordini o alle risposte e, infine, delle eventuali revoche.

Come anticipato, questo nuovo sistema utilizza i canali già oggi in uso per la trasmissione delle fatture elettroniche. Ma non è tutto qui: alla base di questo nuovo sistema di gestione vi è infatti il network PEPPOL, principale differenza rispetto al normale mondo della fatturazione elettronica.

PEPPOL: che cos’é?

In estrema sintesi, si può anticipare il fatto che PEPPOL è un progetto europeo che mira a standardizzare i processi di procurement. Il nome del progetto è un acronimo che sta per Pan-European Public Procurement On Line, e indica un’infrastruttura standard e certificata per inviare e ricevere ordini, fatture e documenti di trasporto, usufruibile da qualsiasi operatore economico all’interno dell’Unione Europea.

Si tratta, quindi, di uno strumento che crea un metodo standardizzato, sicuro e condiviso per la dematerializzazione e per lo scambio di documenti elettronici tra aziende e pubbliche amministrazioni.

Il network PEPPOL è diffuso soprattutto in Nord Europa, in particolar modo nei paesi scandinavi, ma è in ogni caso una novità assoluta per il nostro Paese. In alcuni casi, infatti, l’introduzione di questo codice è stata anticipata dalle regioni italiane, come per esempio dall’Emilia Romagna, che ha imposto già nel giugno del 2016 a tutte le aziende sanitarie regionali di scambiare documenti relativi al ciclo passivo attraverso l’infrastruttura PEPPOL.

Molte aziende, dunque, sanno già benissimo cos’è un identificativo PEPPOL e come usarlo: negli altri casi, va sottolineato che il mercato italiano, per le recenti introduzioni della fatturazione elettronica obbligatoria (seppur con formato XML) è già mentalmente pronto per gestire agevolmente anche lo scambio di documenti attraverso questa nuova infrastruttura.


 

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