Negli ultimi anni l’utilizzo degli strumenti di Business Intelligence è aumentato in modo notevole, e probabilmente, proprio per questo motivo, si ha l’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo.

In realtà, però, di BI si parla fin dagli anni Cinquanta: il primo a usare l’espressione Business Intelligence fu Hans Peter Luhn, ricercatore tedesco. Prima di essere una tecnologia, in ogni modo, la Business Intelligence è un processo, attraverso il quale l’azienda raccoglie tutti i dati a disposizione per analizzarli e fare delle scelte strategiche per il proprio sviluppo.

Oggi, grazie alle più avanzate piattaforme di BI, le aziende possono raccogliere una mole immensa di dati per prendere decisioni efficaci in modo estremamente veloce. Non è però sempre stato così.

Com’è cambiata la Business Intelligence nel tempo

L’obiettivo di fondo è sempre stato il medesimo, ovvero sfruttare tutti i dati a disposizione per migliorare l’efficienza dei processi aziendali. A cambiare sono state invece le tecniche, le tecnologie e gli approcci. Negli anni Settanta la Business Intelligence era esclusiva di laboratori speciali in cui tecnici IT in camice bianco cercavano di dare risposta, attraverso l’utilizzo di enormi mainframe, ai quesiti più complessi delle aziende.

Sul finire degli anni Ottanta quelle stesse funzioni hanno iniziato a essere assolte dai sistemi IT client-server, uscendo dunque dai laboratori specializzati per entrare quasi definitivamente in azienda. Da lì in poi, dapprima con l’avvento del web, e poi con l’ascesa dei social media, il flusso di dati da analizzare e da gestire è aumentato a dismisura.

Non è un caso se, negli ultimi anni, le software house si sono concentrate maggiormente sulle tecniche di data visualization e di data discovery, così da poter fornire alle aziende dei software di Business Intelligence in grado di individuare e di mettere in evidenza i pattern e gli outliner (e quindi i modelli di relazione e le anomalie) in modo da dare senso a masse altrimenti inutilizzabili di informazioni.

La Business Intelligence nel 2019

Non deve stupire che, dopo più di mezzo secolo, la BI continui a evolversi di anno in anno, con le migliori piattaforme che vengono continuamente ottimizzate per soddisfare tutte le nuove esigenze delle aziende. È dunque interessante analizzare quelli che sono, ad oggi, i trend del settore.

Per quanto riguarda i trend della Business Intelligence nel 2019, sappiamo che le iniziative che vanno per la maggiore a livello aziendale sono legate alle attività di reporting, di data integration, di advanced visualization e di end-user self-service. A dimostrarlo è la decima edizione del Wisdom of Crowds® Business Intelligence Market Study della Dresner Advisory Associates, punto di riferimento a livello globale per capire come le aziende si muovono nei confronti della BI.

L’edizione 2019, tra l’altro, afferma anche che quello di “aumentare le entrate attraverso la BI” è l’obiettivo più popolare per le imprese. Più nello specifico, si scopre che i principali driver delle iniziative in ambito BI all’interno delle aziende sono rappresentati dalla gestione operativa, dall’executive management, dalle vendite e dal settore finanze, seguito a breve distanza dall’IT.

 


 

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